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Come funziona?

sistemi per la climatizzazione degli edifici possono essere classificati in almeno 2 diverse categorie:

  • sistemi Tradizionali (radiatori): utilizzano piccole superfici radianti ed elevate temperature di esercizio, spesso ottenute con generatori “a fiamma” e quindi con combustibili quali gas metano, gasolio o biomassa. Riscaldano l’aria contenuta nell’ambiente per convezione* e risultano poco performanti nel rapporto tra i consumi e la resa termica: devono essere integrati con dispositivi separati, necessari al raffrescamento estivo degli ambienti ( es. Climatizzatori split )
  • sistemi Radianti a Pavimento/Parete/Soffitto: utilizzano le grandi superfici dell’edificio con basse temperature di esercizio ( 30-35°C ), raggiungibili con un minore impiego di energia e con generatori ad elevata resa ( Caldaie a condensazione – Pompe di calore ).

L’impianto

L’impianto è costituito da pochi elementi essenziali e facili da installare: a stretto contatto con il solaio viene posto uno strato di materiale isolante il cui compito è quello di limitare le dispersioni verso gli ambienti esterni. Su di esso vengono posate le tubazioni ed i giunti dilatatori che vengono annegati nel cemento e che vanno a formare il massetto su cui poggia il pavimento. Allo stesso modo, i circuiti riscaldanti vengono inseriti nelle pareti (es. bagni) o nel soffitto (es. in caso di ristrutturazione e/o ridotti spessori disponibili che non consentano la sostituzione dei pavimenti).

Benefici

  • l’utilizzo sia per il riscaldamento invernale che per il raffrescamento estivo;
  • temperature distribuite in modo uniforme nei locali, con il risultato di un maggiore comfort ;
  • riduzione dei consumi di combustibile del 20-25% grazie alle temperature di distribuzione più contenute ( 30-35°C) ;
  • possibile impiego di Pompe di Calore o Generatori a Condensazione e conseguente maggior rispetto per l’ambiente (riduzione emissioni di CO2);
  • migliori soluzioni architettoniche e condizioni igieniche.

Le tipologie

  • Tradizionali: tubazioni, appoggiate su appositi supporti isolanti, annegate direttamente nel massetto in cemento di sottofondo (di circa 8-10 cm);
  • A secco: il circuito idraulico di distribuzione è migliorato con l’impiego di una lamina in alluminio che, a diretto contatto con la pavimentazione, distribuisce il calore più rapidamente ed in modo uniforme. Inoltre, questo sistema consente un minore utilizzo di tubazioni, un’altezza ridotta del massetto (o addirittura la sua assenza) e tempestività nella regolazione.